(Se vuoi l’episodio, i link di download sono alla fine del post.)

Beh, vi avevo promesso del sad posting, quindi preparatevi.

Il fatto che non siamo riusciti a rilasciare niente per tutto aprile è stato dato da una serie di situazioni del cazzo e momenti che ci hanno buttati così giù da non avere la forza di fare davvero niente.
Siamo riusciti a lavorare solo a questo OAV esattamente perché affronta delle tematiche di cui abbiamo bisogno di sentir parlare: famiglia, rapporto padre-figlia, voler bene a qualcuno… godersela finché dura, perché non si può cambiare l’inevitabile. Quest’ultimo colpisce sempre quando è meno voluto, scagliandoci in fondo a un abisso buio e di domande a cui non riusciamo a dare risposta. Ci ritroviamo sbranati da “perché” e “se avessi”, ci aggrappiamo a ipotesi impossibili e rifiutiamo di avere davanti una realtà troppo più grande di noi.

Aprile ha avuto solo otto giorni per il padre di kiya. Ha lasciato il mondo verso l’una di notte, lontano dalla famiglia che amava e per cui sono sicuro abbia pregato fino all’ultimo.
È un destino che tutti prima o poi dobbiamo affrontare, una spada di Damocle che sappiamo non reggerà in eterno, e neanche il tempo rimargina tutto quello che affonda quando cade.

È difficile rimanere.
È straziante non abbandonare quei ricordi.
È devastante cercare senza trovare.

Più partecipo a funerali, più penso che non ci troviamo mai di fronte a una salma, ma ai nostri ricordi. Il cordoglio è sapere che da quel momento non vivremo più nello stesso mondo di prima. Il presente diventa distante, ci sentiamo distaccati, forse freddi, e il futuro diventa invisibile, coperto da una buia cortina di dubbi e paure.
Riviviamo lo stesso terrore di quando stavamo imparando ad andare in bici e ci lasciavano le spalle, stavolta consci del fatto che non sentiremo più quelle mani.

Forse, quando riusciremo a muoverci di nuovo, diventeremo noi quel sostegno per qualcun’altro, e rivedremo chi ci ha lasciati nei gesti che ci hanno insegnato.
Forse, quando toccherà a noi, capiremo anche cosa si prova a dover partire senza poter tornare.

Paolo, ti ho conosciuto poco, ma ricordo il tuo sorriso e il tuo umorismo. Avevi l’energia di un ragazzino e il coraggio di un leone. Indubbiamente anche un cuore d’oro, contando quanto sei pensato.
Ho sempre apprezzato le volte che mi hai accolto, e sono sicuro che avessimo una buona intesa, sebbene mi sia proibito di confrontarci. Forse sono stato troppo freddo e non sono riuscito ad accettare il tuo calore, ma anche se è troppo tardi, concedimi di dirti quello che avrei dovuto finché eri con noi.
Grazie.
Spero che adesso riuscirai finalmente a riposarti e non soffrire più.

Notine di rilascio per questo film:

1) Shiva a 1:44.60 è vicina a crisantemi bianchi, che nel linguaggio dei fiori significano “verità” e “nobiltà”;

2) A 8:09.57 viene inquadrata anche una margherita, che nel linguaggio dei fiori significa “purezza”, “bellezza”, “armonia; pace” e “speranza”;

3) I fiori a 21:36.87 circa sono papaveri bianchi, che nel linguaggio dei fiori significano “considerazione”, “allegria e gentilezza” e “dimenticanza”;

4) Il campo di fiori a 37:48 circa ha gerbera e veroniche persiche. I primi significano “andare sempre avanti” e, in quanto arancioni, “forza di tenere duro”, mentre i secondi significano “fedeltà; devozione” , “fiducia” e “purezza inviolabile”;

5) I fiori a 1:03:32 sono papaveri, che nel linguaggio dei fiori significano “considerazione”, “tenerezza” e, in quanto rossi, “conforto” e “gratitudine”;

6) L’ultima frase dell’introduzione della ending è in gaelico, riprende le prime quattro frasi di questa canzone.

Staff per questo film:
Traduzione/Adattamento/Style/Sigle: zahj;
Timing: Alen (per le prime 100 righe); Kiya (da metà film in poi); zahj (per la prima metà di film);
Check: Kiya;
Encode: LightArrowsEXE.

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